giugno 2005
Caro Gabriele,
gli anni Settanta sono sprofondati anche nelle coscienze
più vigili. E tra noi, che
siamo - per usare le parole
di Primo Levi - un po’ i «salvati» (i «sommersi» quasi nessuno li ricorda più) o i «resistenti» - per usare le
tue - c’è di tutto purtroppo e il peggio non sono solo quelli «di buona famiglia»
passati con i vincitori.
Questi ultimi, soddisfatti per la
pulizia compiuta e per aver cooptato i “migliori”, riescono a tenere sotto scacco
anche molti resistenti. Lo dimostra lo sbando culturale si mille questioni: dal
problema dei precari a quello delle scienze (vedi il risultato del referendum).