Note e riflessioni sulle scritture di amici e amiche

Alla ricerca di un senso nel mondo instabile e molteplice che poco conosciamo

Ai visitatori. Su questo blog (abbozzato nel 2010) pubblicherò le mie note di lettura sui testi editi o inediti. Nel caso di testi editi ritengo di poter esercitare liberamente il comune diritto alla critica. Per gli inediti, se necessario, chiederò prima l'autorizzazione ai diretti interessati. [E.A.]

15 luglio 2011

venerdì 26 agosto 2011

Su Romano Luperini
Il professore come intellettuale
(Lupetti-Manni, Lecce 1998)

                                                                      dicembre1998/24 gennaio 1999

 Caro Luperini, 

                        ho letto il tuo Il professore come intellettuale e qui di seguito vorrei esporti e approfondire alcuni temi parzialmente toccati in una lettera a Franco Marchese (qui) […]. Del tono a volte polemico e delle eventuali mie incomprensioni e forzature del tuo discorso spero mi scuserai. In seguito ci saranno – mi auguro - occasioni per approfondire con te ed altri la tua comunque preziosa e civile proposta. 

 

La scuola

 Non riesco a parlare dei problemi della scuola d’oggi strappandomi dal cervello le analisi e le proposte che circolarono tra studenti e insegnanti nel periodo che va dalla contestazione del ’68 al ritorno all’ordine avvenuto fra anni ‘80 e ’90. Nel tuo libretto la questione, che con qualche approssimazione una volta veniva detta delle strutture scolastiche, non può essere in primo piano. Ma è presa ancora in considerazione? Tu parli della responsabilità dell’«egemonia dello strutturalismo e della semiologia» (23) e dell’«incapacità sia degli organi di governo sia dell’università di porsi concretamente il problema della formazione e dell’aggiornamento degli insegnanti» (24), ma mi pare che consideri poco il carattere distruttivo o restaurativo delle scelte economiche e politiche degli ultimi trent’anni, né accenni più alla rottura del ’68; mentre le conseguenze delle trasformazioni del lavoro (avvenute con l’informatizzazione) vengono trattate solo  alla voce «cambiamento dei modi di percezione» (22).

martedì 23 agosto 2011

Su Romano Luperini*
L'incontro e il caso (Laterza 2007)

 *Romano Luperini insegna Letteratura italiana alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Siena. Ha pubblicato, tra l'altro, La scrittura e l'interpretazione. Storia della letteratura italiana nel quadro della civiltà e delle letterature dell'Occidente (in collaborazione con Pietro Cataldi, Palermo 1999), Breviario di critica (Napoli 2002) e L'autocoscienza del moderno (Napoli 2006). Dirige le riviste di critica e teoria della letteratura "Allegoria" e "Moderna". E' autore di monografie su Montale, Tozzi, Verga e Pirandello. Ha pubblicato due romanzi: I salici sono piante acquatiche (2002) e L'età estrema (2008)

Giugno 2007 
(Con piccole revisioni dell'agosto 2011. 
La versione precedente si legge sul sito di Romano Luperini qui)


 

Sotto il dominio del caso. Questo il destino dell’uomo occidentale?

di Ennio Abate

 

Il tema dell’incontro con l’altro, quasi sempre tra un uomo e una donna e spesso del tutto immaginario, è al centro di questo libro. Luperini vi studia la funzione narrativa che esso svolge in undici opere, che sono dei veri monumenti del grande romanzo borghese sviluppatosi nei «paesi industrializzati dell’Europa dell’Ovest» (p. 10) e nel periodo che va dal primo Ottocento al 1922 circa, da Luperini definito «della piena modernità e della svolta modernista» (p. 8). In ordine di trattazione troviamo capitoli riguardanti Manzoni, Flaubert, Maupassant, Svevo, Proust, Musil, Verga, Joyce, Pirandello, Tozzi e Kafka.  Solo rapidi cenni sono dedicati (per ora) al resto del Novecento. Perciò il baricentro del saggio è, di fatto, nella storia europea che precede l’avvento dei fascismi.

domenica 21 agosto 2011

Su Giorgio Linguaglossa*
La nuova poesia modernista italiana

* Giorgio Linguaglossa è nato a Istanbul nel 1949 e vive e Roma. Poeta, romanziere e critico. È autore di tre libri di poesia: Uccelli (1992), Paradiso (2000) e La Belligeranza del Tramonto (2006) e dei  romanzi: Ventiquattro tamponamenti prima di andare in ufficio (2005) e Ponzio Pilato (2010). Ha tradotto poeti inglesi, francesi e tedeschi; e sue poesie sono state tradotte in spagnolo, inglese e bulgaro. Dal 1992 dirige la collana di poesia delle Edizioni Scettro del Re di Roma. Nel 1993 ha fondato il quadrimestrale di letteratura «Poiesis» e nel 1995 ha redatto e firmato con altri poeti il «Manifesto della Nuova Poesia Metafisica». Numerosi sono i suoi saggi e interventi di critica sulla poesia del Novecento  apparsi su varie riviste («Polimnia», «Hebenon», «Altroverso», «Capoverso», «Nuova Marginalia») e sul sito dell’editore LietoColle. Oltre a La Nuova Poesia Modernista Italiana (1980–2009) è appena uscito Dalla lirica al discorso poetico. Storia della poesia italiana (1945-2010).

26 luglio 2010

VICINANZE E DISTANZE. Lettera riepilogativa per me stesso e per Giorgio Linguaglossa su «La nuova poesia modernista italiana». La lettera è apparsa sui siti di POLISCRITTURE e di LIETOCOLLE. Si legge al seguente link:

Ennio Abate a Giorgio Linguaglossa